Autobiografico.
Mi son stupito anch’io nel constatare che solo raramente si tratta l’argomento della conversazione e del dialogo come base di principio, perchè chi ha una specialità in Psicologia non può non essere consapevole di quanto sia importante il fondamento del “Parlare”. E’ probabile se non addirittura certo e l’esperienza insegna che ogni qualvolta una persona che chiede il supporto a uno Psicologo lo fa’ per parlare di una cosa di sè e/o di una cosa che la riguarda da vicino. Mi stupisco anch’io nel vedere che “Il Parlare” è così poco citato come fattore di base sui siti dei colleghi e se viene omesso volontariamente come fattore, per quale motivo viene omesso? Ad ogni primo colloquio sento costantemente che la persona vuole dialogare, più volte mi è stato confidato che anticipatamente si preparavano i contenuti di cui parlare prima d’iniziare a farlo a voce. Non voglio fare della sociologia, ma sono sicuro che un “buon sociologo” condividerebbe questa mia argomentazione, perchè “Il parlare” è un segno eloquente della nostra identità e della nostra indipendenza, perchè quando si comunica con la propria voce una cosa che si ha dentro, si trasforma ciò che si pensa dentro in parola. Non si può pensare in questo settore che le persone non abbiano un’intelligenza, quindi essendo che “Il Parlare” è un fattore naturale perchè è così trascurato e così ridimensionato quando nel nostro settore c’è invece il “semaforo verde”? “Il Parlare” è una cosa che è propria già da bambini che impariamo proprio in quei primi anni in cui si sono vissuti anche i momenti più teneri. “Il Parlare” contraddistingue l’essere umano dagli animali superiori, per cui chi si occupa dell’essere umano è giusto che evidenzi anche con semplicità la predisposizione a stare nella dimensione del parlare. Parlare è una cosa semplice e naturale e che tranne in casi rari, riguarda tutti, e essendo naturale come tale è una cosa che fa bene.