Il tema del narcisismo così tanto trattato nell’ambito del nostro settore non è altro che lo studio dell’egocentrico, con le relative differenze quantitative di quanto può essere egocentrica una persona. Quindi l’egocentrismo può essere definito un effettivo problema oggi. La capacità di vedere l’altro per quello che è, condizione indispensabile per realizzare una relazione autentica basata sul provare sentimenti e empatia per l’altra persona è spesso sostituita da relazioni basate sulla seduzione e sulla manipolazione. L’egocentrico presenta anche una costante volontà di apparire e di rinforzare l’immagine, cosa che inghiotte il sentire e il sentimento, e ovviamente la spontaneità. Questo è il tema più presente nella crisi di valori e dei rapporti odierni, tanto da far pensare con una certa facilità e logica che le teorie di Freud si possano considerare valide solo più per pochissime persone, cioè quelle che hanno ancora la forza tipica del periodo dell’autorità paterna e materna. Le concezioni e gli intrerventi psicoanalitici di Freud e collaboratori oggi valgono solo più per pochi casi perché per esempio la donna per “così dire” isterica descritta nel secolo scorso oggi è molto più rara di allora, quasi scomparsa e l’isterismo da non confondere con la crisi isterica è molto meno comune della tendenza egocentrica di cui la crisi isterica fa parte, come sceneggiata per apparire. Per cui la psicoanalisi proprio per il fatto che le tipologie trattate a quei tempi oggi sono poche è destinata a decadere, come metodo, perché le persone sono diverse da allora. E’ come pensare di ascoltare un 45 giri con un Ipod. Questa è la conseguenza della caduta dell’epoca vittoriana e del processo di trasformazione dei valori che oggi non sono più di carattere autoritario e patriarcale come al tempo di Freud o matriarcale se si prendono invece le descrizioni dall’antropologo Malinowski, bensì prive del concetto di autorità in mabito familiare come riferimento. Oggi il problema comune è il sentire e il provare delle emozioni, il bisogno di recuperare questi processi attraverso l’ascolto di sé stessi e dell’altro, il capire anche quello che l’altro può provare. A volte conta di più una carezza per capire cosa si prova che un associazione verbale di ciò che si è provato o dell’immagine che si vuole dare agli altri: l’egocentrico fa molta fatica ad apprenderlo.